sabato 14 gennaio 2012

Messa a fuoco e profondità di campo


Sempre nella fase di acquisizione di un’immagine digitale o di una fotografia (oltre all’esposizione, alla risoluzione ed al formato), un aspetto di un certo rilievo riguarda la messa a fuoco e la profondità di campo.

Viene definita profondità di campo lo spazio entro il quale la scena inquadrata risulta a fuoco.

Se si volesse dare risalto ad un oggetto sfocando tutto ciò che è posizionato prima e dopo di esso, la profondità di campo dovrà essere minima, mentre, per fotografare panorami in cui tutto il paesaggio deve essere a fuoco, essa dovrà essere molto ampia.





I parametri che agiscono sulla profondità di campo sono tre: l’apertura del diaframma (fig.1), la lunghezza focale (fig.2) e la distanza che intercorre fra la fotocamera e il soggetto (fig.3). Nelle figure in alto viene illustrato come, al variare di uno di questi parametri, varia la profondità di campo (zona ombreggiata). Nella prima figura, si vede come riducendo l’apertura del diaframma essa aumenta, nella seconda figura viene mostrato come riducendo la lunghezza focale la profondità di campo aumenti e nella terza figura si nota come avvicinandosi al soggetto essa diminuisca.

Più ci si avvicina al soggetto principale più si aumenta lo zoom e più si apre il diaframma, più lo spazio entro il quale la scena risulta essere a fuoco si riduce. 

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