giovedì 12 gennaio 2012

Formato e qualità di un'immagine digitale



La scelta del formato e della risoluzione con cui registrare le immagini determina tre fattori fondamentali:

  • la qualità della fotografia ottenibile,
  • la quantità di memoria utilizzata dall’immagine registrata,
  • le dimensioni massime con cui l’immagine potrà essere riprodotta su vari supporti.



 - JPEG - Questo formato viene definito lossy, in quanto permette di ridurre drasticamente il peso dell’immagine tramite un algoritmo di compressione che causa però una perdita di informazioni. Il fattore di compressione è variabile, generalmente sono possibili tre livelli quali basic (elevato fattore di compressione e scarsa qualità dell’immagine), normal (fattore di compressione e qualità a livelli intermedi, livello utilizzato più spesso) e fine (la miglior qualità ottenibile in formato JPEG, con un livello di compressione minimo).

 - TIFF - Questo formato consente una qualità superiore rispetto al JPEG, utilizza anch’esso un algoritmo di compressione ma che non causa perdita di informazioni. Presenta l’inconveniente di generare file che occupano molta memoria (fino a dieci volte la memoria che occuperebbe un’immagine in formato JPEG). Questo formato viene utilizzato generalmente per registrare fotografie da impiegare nel campo della grafica o dell’editoria. Nelle fotocamere viene indicato con hi oppure high.

 - RAW - Non disponibile in tutte le fotocamere, il formato RAW (che significa grezzo) permette di registrare l’immagine senza alcuna rielaborazione. Genera file che occupano una quantità di memoria inferiore a quella del formato TIFF ma, comunque, abbastanza elevata. L’utilizzo di questo formato facilita il trattamento dell’immagine successivamente allo scatto tramite software di fotoritocco, anche se presenta alcuni problemi di compatibilità in quanto non costituisce uno standard.

 - JPEG: basic - Questo è il livello più basso selezionabile dal menu di una qualsiasi fotocamera digitale. Il livello di qualità è decisamente basso: questo formato utilizza un elevato fattore di compressione, causando una consistente perdita di informazioni. Il risultato è una fotografia sgranata, dai particolari non ben definiti e dai colori non abbastanza fedeli. L’alto fattore di compressione, penalizzando fortemente la qualità, permette di registrare il file utilizzando una quantità di memoria molto bassa, questo è il vantaggio di questa opzione. Una fotografia registrata in questa modalità potrebbe essere utilizzata nel web, infatti ridimensionandola, la scarsa qualità risulterebbe meno evidente e i pochi KB utilizzati ne favorirebbero la fruizione tramite la rete.

 - JPEG: normal - La qualità dell’immagine è decisamente migliore, ma presenta ancora alcuni difetti soprattutto intorno ai bordi dei singoli elementi. Tale livello qualitativo è spesso utilizzato per fotografie destinate ad applicazioni multimediali fruibili in rete o, in locale, tramite un pc o un televisore. Esso si presenta come un compromesso tra qualità e memoria impiegata grazie ad un fattore di compressione intermedio. A causa del metodo di compressione tipico del formato JPEG, il quale provoca una perdita di informazioni (definito a causa di ciò lossy), anche utilizzando un software per il fotoritocco, non sarebbe possibile colmare le lacune del file e migliorarne il livello qualitativo.

 - JPEG: fine - Questa funzione, pur applicando al file una discreta compressione, non comporta la pesante perdita di dati che causano i livelli basic e normal: la definizione dei contorni e dei colori è notevolmente migliore. L’opzione “fine” permette di registrare fotografie caratterizzate da una qualità sufficiente per la stampa. Il peso dell’immagine subisce un notevole incremento rispetto alle altre due opzioni del formato JPEG ma, rapportato alla qualità risulta essere contenuto rispetto al formato TIFF. Per i professionisti del settore, l’opzione fine è comunque da preferire al formato TIFF, in quanto la differenza di qualità risulterebbe quasi impercettibile e l’impiego di memoria di file in tale formato non giustifica un incremento qualitativo praticamente irrilevante. La scelta di questa funzione risulta quindi dettata dalla necessità di un buon rapporto qualità/peso.

 - TIFF: high - Ciò che caratterizza questo formato è la quantità di memoria che utilizza. Infatti, selezionando quest’opzione, la fotografia viene salvata nel formato TIFF, esso applica una leggera compressione ma senza causare una perdita di informazioni. Sicuramente il livello qualitativo è superiore a quello reso possibile da qualsiasi altra opzione consentita dalle fotocamere oggi in commercio, ma il peso del file che genera risulta particolarmente elevato. Si consiglia di utilizzare quindi la modalità “high” soltanto nei casi in cui il risultato in fase di stampa debba essere ottimale, in tal caso è necessario munirsi di supporti di memoria particolarmente capienti. Un’ulteriore inconveniente dovuto all’utilizzo di questo formato è il tempo impiegato nella registrazione dell’immagine in fase di scatto. Se fosse necessario effettuare una serie di scatti in rapida successione, la scelta del TIFF potrebbe non essere opportuna.

 - RAW - Il termine “raw”, come già detto, significa “grezzo”, questo ad indicare che registrare una fotografia utilizzando questo formato significa registrare un’immagine a cui non viene applicato nessun processo di elaborazione in fase di scatto. Infatti, impostazioni quali bilanciamento del bianco, contrasto, luminosità o saturazione diventerebbero inutili in quanto non verrebbero applicate alla fotografia. Questo formato non causa perdita di informazioni come il formato TIFF, ma comporta un utilizzo di memoria leggermente inferiore rispetto a quest’ultimo. Il vantaggio nell’utilizzo del formato RAW consiste nell’ottenere un’immagine digitale che non ha subito alcuna manipolazione dalla fotocamera. Se si dispone di un computer con software per l’elaborazione dell’immagine, questa soluzione potrebbe essere vantaggiosa, perché curare la qualità dell’immagine utilizzando il monitor di un calcolatore opportunamente bilanciato è più semplice rispetto all’utilizzo del display della fotocamera come riferimento.

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