sabato 14 gennaio 2012

L'esposizione





Impostare la corretta esposizione significa permettere alla luce di raggiungere il sensore in quantità tale da poter registrare la fotografia il più fedelmente possibile. Gli elementi che determinano principalmente la quantità di luce che raggiunge il sensore sono il tempo di posa e l’apertura del diaframma.


Il tempo di posa, regolato dall’otturatore (un dispositivo meccanico o elettronico), determina per quanto tempo la luce viene lasciata passare; l’apertura del diaframma (dispositivo meccanico che simula il funzionamento dell’iride dell’occhio umano) determina l’intensità del flusso di luce. Quindi più il tempo di apertura dell’otturatore è lungo e più l’apertura del diaframma è ampia, maggiore sarà la quantità di luce registrata dal sensore. I tempi di posa possibili variano a seconda della fotocamera, in generale comprendono valori tra 1/4000 di secondo e 8 secondi (solo le fotocamere di fascia alta raggiungono tali estremi). La scala dei valori possibili per l’impostazione dell’apertura del diaframma varia fra 16 e 2.8 (indicati in modo diverso ad esempio f2.8 o f/2.8), valori che rappresentano il rapporto fra la lunghezza focale e il diametro di apertura del diaframma, per cui più alto è il valore più il diaframma sarà chiuso. Tali parametri incidono però su diversi aspetti: l’apertura del diaframma influisce notevolmente sulla profondità di campo, mentre il tempo di posa è importante nelle situazioni in cui il soggetto è in movimento.



Ad esempio, con il tempo di posa a 1/250 e diaframma a 2.8 si ottiene lo stesso risultato ottenuto impostando tempo di posa 1/15 e diaframma 11. Non viene tenuto conto degli effetti indiretti causati dai parametri in questione.

Nell’impostare il tempo di posa, qualora l’interno della scena inquadrata fossero presenti elementi in movimento, è necessario considerare la velocità del movimento. Questo perché, se il tempo di posa non venisse impostato adeguatamente rispetto alla velocità di movimento dell’oggetto, quest’ultimo risulterebbe mosso. Selezionando tempi di posa minori, il soggetto nella fotografia risulta essere sempre più definito, ma solo impostando il parametro a 1/500 la qualità dell’immagine risulta ottimale. Questo a causa dell’elevata velocità con cui il soggetto si muove. Questo problema potrebbe inoltre verificarsi nei casi in cui non si disponesse di un cavalletto o si fosse impossibilitati a mantenere la fotocamera in posizione stabile. Utilizzando tempi di posa ampi, è possibile che a causa del movimento della fotocamera, la foto risulti mossa, soprattutto nelle situazioni in cui la lunghezza focale sia molto elevata e la difficoltà nel tenere ferma la macchina aumenti.

Oltre all’otturatore e al diaframma, in casi particolari, per raggiungere la corretta esposizione, è possibile intervenire sulla sensibilità o velocità ISO del sensore. In situazioni di luce scarsa, aumentare il tempo di posa e l’apertura del diaframma potrebbe non essere sufficiente, inoltre potrebbe essere necessario mantenere tempi di posa molto brevi, limitando così il passaggio della luce destinata al sensore. In questi casi è possibile aumentare la sensibilità ISO, ovvero amplificare il segnale elettrico generato dal sensore (guadagno), causando però l’aumento del rumore elettrico (fenomeno generato durante la conversione della luce in segnale elettrico). Aumentando il rumore, la fotografia risulta meno nitida, e in casi estremi potrebbe presentare macchie di colore o singoli pixel aventi valori tonali completamente errati. Quindi all’aumento della sensibilità ISO diminuisce la qualità della fotografia a causa dell’aumento del rumore.


1 commento:

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